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Fiera delle Capre

Fiera delle Capre

Bioedilizia alla fiera delle capre di Ardesio!

Domenica 4 febbraio 2018 si svolgerà la 19^ edizione della Fiera delle Capre (e dell’asinello) ad Ardesio (BG).

Saremo presenti con un nostro stand espositivo per raccontare un materiale isolante completamente naturale, rinnovabile e riciclabile ricavato direttamente dalla lana di pecora!

La tecnolana Brebey infatti è tra i materiali più indicati per realizzare soluzioni costruttive naturali, in linea con i criteri della bio-edilizia.

L’utilizzo dei materiali fibrosi come la lana di pecora è perfettamente compatibile con strutture a secco struttura/rivestimento (S/R), dove una struttura in legno viene rivestita da lastre tramite fissaggio meccanico (viti). Superando il cartongesso, presenteremo le lastre che stanno rivoluzionando il mercato dei sistemi a secco grazie alle loro caratteristiche ed al loro comportamento.

I prodotti Fermacell sono realizzati in gessofibra da materie prime naturali completamente rinnovabili e riciclabili (fibra di cellulosa, gesso e acqua) e sono disponibili in diverse tipologie: le lastre Greenline in particolare funzionano così:

  • le superfici delle lastre sono rivestite in fabbrica con una sostanza attiva a base di cheratina
  • gli effetti di fermacell greenline si basano su un principio ecologico naturale, ovvero sul potere depurativo della lana di pecora
  • con un processo naturale, sostanze inquinanti ed emissioni presenti nell’aria ambiente vengono assorbiti ed eliminati in maniera duratura
  • fermacell greenline funziona anche in presenza di strati di rivestimento, in particolare con pitture e rivestimenti di parete con buona diffusione del vapore
  • naturalmente fermacell greenline è consigliata in bioedilizia anche dopo l’assorbimento delle sostanze inquinanti!

Le lastre in gessofibra inoltre presentano tantissimi vantaggi, come la resistenza meccanica, la capacità di reggere carichi elevati tramite semplici viti, la resistenza all’umidità,la resistenza al fuoco e le innumerevoli possibilità di finitura superficiale.

Se volete informazioni sui prodotti le potete trovare su EDILcommerce:

BREBEY

FERMACELL

Vi aspettiamo domenica 4 febbraio ad Ardesio per maggiori informazioni su questi eccezionali prodotti!

Bio-edilizia 80!

L’intonaco MAYA

L’intonaco MAYA

In queste foto vediamo un edificio ristrutturato nel sito archeologico di Cobà, Quintana Roo, Messico. Gli studiosi dicono che verso la fine del 1400 (ancora prima dell’arrivo degli spagnoli) le popolazioni Maya iniziarono ad abbandonare le città abitate da secoli.  Una delle cause più accreditate individua un colpevole: l’INTONACO!
Gli edifici infatti erano costruiti in pietra (la pietra calcarea è l’unica risorsa minerale presente nella zona, da estrarre solamente attraverso lo scavo del terreno, essendo lo Yucatàn completamente pianeggiante), con muratura a sacco (sacco, non secco) che veniva successivamente ricoperta da un abbondante strato di intonaco, finemente decorato e colorato. 
I Maya, come le altre civiltà mesoamericane, non avevano acquisito la tecnologia che nel vecchio continente ed in asia permise di raggiungere quella che noi chiamiamo “età del ferro”: per poter ottenere l’intonaco, utilizzavano appositi forni alimentati da legna verde, in grado di sviluppare un calore più elevato.
Maggiore era l’intonaco utilizzato, maggiore era la quantità di materiale vegetale che veniva bruciato: con il tempo attorno alle città la giungla e tutte le sue risorse sparirono e le popolazioni si spostarono..
..poi arrivarono gli spagnoli..(fine della storia Maya).

Quanto riportato è stato appreso in un recente viaggio e costituisce una interessante riflessione sul consumo delle risorse impiegate nelle costruzioni e sull’importanza di una visione globale quando si parla di sostenibilità in edilizia.

Ad ogni modo..anche i Maya, come noi, preferivano le costruzioni in pietra a quelle in legno! [leggi la storia rivisitata dei 3 porcellini..]

Dlgs 106/2017

Dlgs 106/2017

La data del prossimo 9 agosto segnerà probabilmente una nuova era per quanto attiene alla produzione, vendita e posa dei materiali da costruzione. Con il Decreto legislativo 106/2017, infatti, il progettista sarà responsabile dei materiali che prescrive, che dovranno essere conformi al Regolamento CE, come previsto dal Regolamento UE 305/2011. In caso di mancato adempimento, sono previste importati pene pecuniarie, e in alcuni casi anche l’arresto.

Come si può notare, il Regolamento dell’Unione europea non è una novità, e risale a sei anni fa. I produttori dovranno fornire una dichiarazione di prestazione del prodotto e, in mancanza di questo documento, anche per loro sono previste pene pecuniarie. Nel caso in cui questi prodotti non “certificati” dovessero riguardare materiali destinati a uso strutturale o antincendio, è previsto anche l’arresto.

Diventa quindi fondamentale considerare il ruolo della distribuzione edile. La regola di vendere materiali marchiati CE dovrebbe essere ormai più che digerita, ma il ruolo della rivendita dovrebbe andare ben oltre queste considerazioni: si tratta infatti di un’altra occasione per offrire assistenza tecnica ai progettisti ed alle imprese, che spesso sono in difficoltà nelle prescrizioni e nella corretta scelta.. Un supporto consolidato che fa parte della nostra attività e che ci rende partner ideali per tutte le attività di costruzione!

I tre porcellini

I tre porcellini

Three Little Pigs“, o “I tre porcellini”, è un famoso cortometraggio del 1933 prodotto dalla Walt Disney e racconta una simpatica storia che vogliamo attualizzare e condividere a 84 anni di distanza dalla sua presentazione al pubblico.

I protagonisti sono 3 giovani studenti di architettura di nome Timmy, Tommy e Jimmy impegnati in un difficile laboratorio di tesi per  il quale dovranno progettare e autocostruire un modulo abitativo di nuova generazione, basato sulle tecnologie e sulle competenze che hanno acquisito durante l’intero percorso universitario.

Grazie al loro tutor, l’inflessibile Prof. Ing. Ezechiele, titolare della cattedra di scienze delle costruzioni al Politecnico di Milano, sono riusciti ad ottenere l’autorizzazione per l’utilizzo di un’area dismessa nelle vicinanze del Campus Bovisa e, tramite il patrocinio del comune di Milano, ad ottenere una licenza speciale per l’edificazione di costruzioni sperimentali (esente da vincoli paesaggistici e oneri di urbanizzazione); sono anche riusciti a trovare uno sponsor che fornirà tutti i materiali necessari alla costruzione del loro progetto di tesi.

Timmy è nato e cresciuto nelle campagne di Brescello ed è uno studente esuberante che nei 12 mesi di Erasmus trascorsi in Madagascar ha appreso le più complesse tecniche di intreccio dei rami e delle foglie di palma; in aereo, durante il  viaggio di ritorno, preoccupato per l’incontro con il suo tutor, è riuscito a leggere qualche pagina dell'”Essai sur l’architecture” dell’abate Laugier intuendo che l’archetipo della capanna primitiva sarebbe stato il filo conduttore della sua tesi di laurea.

Tommy è originario di Bolzano ed ha sempre mantenuto un legame speciale con la sua terra di origine; durante gli studi ha più volte manifestato una grande passione per la lavorazione del legno, con il quale riusciva a realizzare modelli in miniatura molto complessi; il suo appartamento di Milano è stato arredato direttamente dal giovane con mobili originali Ikea, modificati e personalizzati sul posto con pantografie ed incisioni degne del Maestro Andrea Fantoni. Lo zio di Tommy è proprietario di una segheria ad Ortisei e, nelle estati passate al fresco delle sue vallate, il giovane ha potuto apprendere le più raffinate tecniche di assemblaggio delle travi in legno lamellare.  Durante una serata in un maso ha conosciuto Gwendolin, sua attuale compagna, ma questa è un’altra storia. Tommy, nonostante abiti a Milano da 5 anni, conserva ancora un delizioso accento tedesco.

Jimmy vive a Bergamo. Basterebbe questo per farci capire la natura di questo baldo laureando, ma qualche dettaglio è opportuno raccontarlo. Il papà di Jimmy è un muratore ed al figlio ha trasmesso la passione per la cazzuola e per il badile, oltre a qualche espressione dialettale: spesso il giovane, senza accorgersene e senza particolare motivo, utilizza il termine “pota” di cui però si ignora il significato. Jimmy è un ottimo studente, un perfetto ed instancabile gregario per affrontare ore e ore di progettazione notturna. Come Tommy, ha passato le sue estati lavorando nell’attività di famiglia; a differenza del compagno, ha vissuto l’esperienza diretta del cantiere, dove era addetto al riempimento della betoniera. Studiare i testi di Vitruvio e scoprire le metodologie per tessere una muratura e per realizzare una malta idraulica ha reso Jimmy molto sensibile nei confronti dei materiali da utilizzare per lo sviluppo del suo progetto di tesi.

Jimmy sviluppa quindi il progetto di un’abitazione monofamiliare, con tetto a due falde, come quelle che ha costruito durante le calde estati in compagnia del padre. Apporta ovviamente delle modifiche, ottimizzando l’esposizione solare (durante il corso di tecnologie costruttive è rimasto molto colpito da quanto possano incidere sul bilancio energetico delle corrette scelte di sfruttamento passivo delle condizioni esterne, per quanto riguarda il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo e l’illuminazione interna) ed analizzando in modo dettagliato costi/benefici di ogni elemento costruttivo. Decide di non affidarsi ad un’impiantistica troppo sofisticata, la sua casa non deve essere una macchina. Cura le forme e gli spazi interni ed esterni per garantire la massima abitabilità della sua abitazione. Integra materiali tradizionali e di nuova generazione, crea una struttura solida perché una volta costruita la sua casa possa resistere e durare nel tempo.

Inizia velocemente i lavori di costruzione, sa che il meteo sarà fondamentale e che potrà apportare modifiche al suo progetto anche in cantiere se qualcosa andrà variato. Ha 6 mesi a disposizione e sa che dovrà lavorare costantemente senza soste per stare nei tempi previsti.

Tommy ha in mente una soluzione differente: la sua progettazione sarà più dettagliata e il grosso del lavoro si svolgerà non sul campo, ma in azienda: farà preparare dei moduli che dovranno solo essere assemblati una volta giunti sul posto. A lui non interessa molto l’orientamento della sua abitazione: grazie ai sofisticati impianti potrà controllare a suo piacimento il clima interno del modulo abitativo, pensato per consumare la minor energia possibile. Realizzerà la struttura completamente in legno prelevato dai boschi del Sudtirolo, per ottenere un risultato di grande qualità.

Inizia subito a progettare i disegni esecutivi che serviranno all’azienda per la produzione prefabbricata e dovrà solo preoccuparsi di organizzare il cantiere per il mese precedente la consegna del lavoro finito.

Timmy non è per nulla preoccupato dalla progettazione e dalle tempistiche. Ha già fatto preparare dalle sue campagne un grande quantitativo di paglia per la realizzazione di un involucro 100% BIO; quando il materiale sarà pronto, penserà a come dargli forma ed a assemblarlo. Il modulo abitativo deve resistere giusto il tempo della valutazione da parte degli esaminatori, per cui farà in modo che per il giorno dell’esame il suo progetto sia perfettamente costruito. Nel frattempo è l’ora dell’happy hour alla festa di agraria in città studi, lui non può mancare!

Sono passati 6 mesi ed è finalmente arrivato il giorno dell’esame.

Il Prof. Ezechiele vuole sostenere direttamente delle prove, avvalendosi di sofisticate attrezzature prese in prestito dal C.N.R. I 3 studenti ammirano soddisfatti le loro realizzazioni e attendono con impazienza gli esiti dei test.

La prima prova consiste nella simulazione di una forte raffica di vento: un maxi ventilatore viene posto ad una distanza di 10 metri dai moduli abitativi.

E’ il turno di Timmy: la sua casa di paglia viene completamente spazzata via dalla corrente d’aria.

Tocca al progetto di Tommy: inizialmente resiste, ma dopo pochi minuti i rivestimenti esterni iniziano a cedere ed il vento distrugge il modulo abitativo in legno.

Il terzo tentativo viene effettuato sulla casa in muratura di Jimmy, che resiste senza alcuno sforzo alla prova.

Quell’anno l’unico studente che riuscì a superare il laboratorio di tesi fu Jimmy, il bergamasco.

Gli altri due studenti decisero quindi di avvalersi del metodo di Jimmy, personalizzandolo ma senza snaturarlo e l’anno successivo superarono brillantemente i test del Prof. Ezechiele.

Vissero tutti felici e contenti, nelle loro case tradizionali: non di paglia, non di legno ma costruite con le migliori tecniche ed i migliori materiali a disposizione, sapientemente selezionati dagli architetti e montati in cantiere da abili muratori (bergamaschi!).

Fine

Note: il presente testo rappresenta solo uno spunto a riflettere sulle metodologie costruttive contemporanee, senza alcun riferimento reale a fatti, persone, cose.

 

Pellets FIRESTIXX

Pellets FIRESTIXX

I pellets di qualità premium FireStixx sono un prodotto high tech di marca e ciò garantisce un elevato e costante standard qualitativo.

La qualità Premium di FireStixx supera tutte le norme vigenti: questo rappresenta il miglior presupposto per un riscaldamento conveniente, tecnicamente sicuro e affidabile.

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A differenza di altri pellet DINplus od ÖNorm, i valori limite imposti da FireStixx in quanto a usura, contenuto di umidità e di ceneri e massa volumica apparente sono ancora più severi di quelli previsti dalla normativa. Un valore di usura più basso comporta per il pellet una solidità e una resistenza maggiori. Si genera così meno polvere e particelle sottili nel magazzino del combustibile. In questo modo migliorano sia la scorrevolezza, sia l’immissione d’aria nel bruciatore.

I vantaggi:

> rendimento migliore e gas combusti più puliti.
> il minore contenuto di umidità innalza il potere calorifico e quindi riduce i costi per il riscaldamento.
> il ridotto contenuto di ceneri consente una combustione pulita e quindi una minore spesa per la manutenzione.
> la maggiore massa volumica apparente costituisce il presupposto per una maggiore densità e quindi per una maggiore densità di energia.

I pellet Premium di FireStixx vengono prodotti da legno di conifera locale al 100%. Questo assicura un elevato potere calorifico, una cenere sottile polverizzata e assenza di scorie! Infatti le impurità quali, ad esempio, sabbia, corteccia o determinati legni duri, possono intaccare la parete della caldaia e causare scorificazioni. Con i pellet Premium di FireStixx sei al sicuro e prolunghi la vita utile del tuo impianto di riscaldamento.

Firestixx è un marchio consolidato da anni della nostra gamma di prodotti: acquistiamo il prodotto direttamente dallo stabilimento austriaco di Abtenau, vicino a Salisburgo e siamo distributori autorizzati per la provincia di Bergamo. Possiamo organizzare consegne anche a lungo raggio per quantitativi importanti.

Per quotazioni e acquisto online puoi vedere la pagina dedicata sul nostro e-commerce (clicca qui).

Scuola di Posa

Scuola di Posa

Sono aperte le iscrizioni alla scuola di posa dei sistemi costruttivi a secco FERMACELL.

Si tratta di un corso appositamente studiato per approfondire in modo dettagliato e pratico il sistema costruttivo a secco, che oggi rappresenta per le imprese una concreta possibilità di specializzazione e qualificazione del proprio lavoro, una soluzione a richieste sempre più esigenti in condizioni di lavoro spesso poco agevoli (mancanza di spazio, peso eccessivo, tempi ristretti..), e la possibilità di offrire soluzioni costruttive di qualità superiore a vantaggio della soddisfazione del cliente finale.


PROGRAMMA

VENERDI 3 MARZO, ore 14.00

– introduzione generale sui sistemi a secco: tipologie e prestazioni;

– approfondimento dettagliato sulle strutture metalliche e sugli accessori;

– posa in opera strutture per contropareti, pareti e controsoffitti.

 

MERCOLEDI 8 MARZO, ore 13.30

– introduzione sui sistemi costruttivi in gessofibra FERMACELL;

– posa in opera contropareti e pareti interne (lastre, stuccatura, finitura);

– posa in opera pareti esterne (lastre, stuccatura, finitura);

– simulazione sottofondo a secco (livellamento, posa lastre, finitura).


Al termine del corso sarete in grado di effettuare il montaggio CORRETTO di una partizione con sistema S/R (struttura/rivestimento), evitando i comuni errori che spesso si evidenziano nei cantieri. Sarete inoltre in grado di analizzare computi metrici e proporre preventivi, conoscendo le fasi di montaggio e le caratteristiche del lavoro che dovrete effettuare; sarete infine pronti a soddisfare le esigenze del direttore lavori per quanto riguarda la posa in opera a regola d’arte (UNI 11424).

Il corso è rivolto alle imprese di costruzione che vogliono formare i propri collaboratori sulla posa in opera a regola d’arte dei sistemi a secco, come da norma UNI 11424-2011.

Il corso si svolgerà c/o il nostro punto vendita di Ardesio per un numero massimo di 10 partecipanti: si invitano gli interessati a confermare il prima possibile la presenza ed il numero di persone da iscrivere al corso.

Il costo del corso è di euro 50,00 a partecipante; verrà rilasciato al termine un buono di acquisto per prodotti FERMACELL di pari valore, da utilizzare entro l’anno.

Le iscrizioni si ricevono per mail (info@edilizia80.com) oppure direttamente in sede entro giovedì 2 marzo.

La SCUOLA di POSA FERMACELL è programmata inoltre a Bergamo, presso la scuola edile di Seriate, per il giorno 15 marzo 2017 (altre 15 date in tutta Italia): portarla ad Ardesio ed averla a nostra disposizione è un’occasione da cogliere al volo e assolutamente da non perdere!

Tecnolana Brebey

Tecnolana Brebey

IL MATERASSINO BREBEY: GRAZIE ALLA LANA DI PECORA ISOLARE È NATURALE

Grazie alla tecnologia Brebey il materassino isolante, una volta messo in opera, presenta valori prestazionali effettivamente corrispondenti ai valori ottenuti in laboratorio, in quanto non è soggetto a modificazioni di forma.

La sofficità e l’elasticità del prodotto consentono al materassino Brebey, anche se sottoposto a compressione, di ritornare alla forma iniziale una volta liberato dalla pressione. Ciò permette di garantire un comportamento omogeneo del pannello lungo tutta la sua superficie, per effetto della stabilità di forma propria dello strato di lana, e fa aderire perfettamente alla muratura e alla sede in cui è posto, con una azione isolante efficace e garantita.

L’elevata elasticità del materassino permette anche di confezionare i materassini con un sistema di imballaggio sotto vuoto, riducendo del 40% l’ingombro dell’isolante, e diminuendo i costi di stoccaggio e di trasporto. Il rotolo di lana, una volta arrivato a destinazione, può essere liberato dall’involucro e riprende in poco tempo la sua forma originaria, ma anche di ridurre i tempi della messa in opera, visto che risulta più facile da maneggiare e da posizionare.

UN GRANDE POTERE DI ISOLAMENTO TERMOACUSTICO

Il pannello Tecnolana 4075 realizzato con tecnologia Brebey può perciò essere utilizzato per effettuare l’isolamento termoacustico di edifici residenziali, di servizio o produttivi, consentendo di raggiungere gli standard di isolamento previsti dal Dlgs. 192/05.

Gli isolanti Brebey posseggono ottime proprietà sia in termini di isolamento termico, con trasmittanza pari a 0,0378 W/m K, che in termini di isolamento acustico, con  un coefficiente di assorbimento acustico ponderato w=0,72.

ISOLARE CON LA LANA È SANO

Tecnolana 4075 è un prodotto ecologico ideale per l’isolamento salubre dei fabbricati: non solo non rilascia composti tossici nell’ambiente, deriva da una filiera agrozootecnica, ma la lana può contribuire all’abbattimento di da gas inquinanti, smog e sostanze dannose per la salute come formaldeide, ossidi di azoto e ossidi di zolfo (prodotti in ambiente indoor da fornelli, vernici, resine, intonaci, isolanti sintetici, ecc). con l’effetto indiretto di diminuire l’impatto sanitario sulle popolazioni esposte a tali agenti dannosi in ambito indoor.

CON BREBEY AIUTI L’AMBIENTE

I benefici ambientali dell’uso degli isolanti Brebey sono molteplici: la materia prima impiegata è quasi integralmente la lana, un materiale ecologico, derivante dalla tosatura del vello delle pecore destinate alla produzione di latte o carne (e non della lana da filati), non utilizzabile per fini tessili, che costituisce di fatto un rifiuto. Il riuso di questa risorsa riduce l’impatto sull’ambiente.

Ma il beneficio ambientale più importante consiste nella sostituzione degli isolanti sintetici o minerali, di natura petrolchimica, come i polistireni, o estrattiva, come la lana di roccia, che oltre a provenire da un ciclo produttivo inquinante ed energivoro, producono emissioni nocive per la salute durante le fasi di esercizio e diventano rifiuti tossici indegradabili all’atto della demolizione/smaltimento. Gli interventi di isolamento termico imposti dal Dlgs. 152/96 (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia) sono stati quasi interamente realizzati utilizzando isolanti derivati dalla filiera petrolchimica, e secondo i dati AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso) i consumi nazionali di EPS (polistirene espanso sinterizzato) nel periodo 2009-2011 si sono attestati sulle 424mila t, con un fortissimo impatto sull’ambiente di questi prodotti.

Di seguito, a titolo comparativo, sono riportati alcuni valori del fabbisogno di energia primaria di alcuni tipici isolanti di sintesi rispetto ai pannelli in lana (Fonte: A. Fassi e L. Maina, Isolamento ecoefficiente, Edizioni Ambiente, 2009):

– polistirene espanso sinterizzato (XPS)   99.20 Mj/kg

– polistirene espanso estruso (con HCFC)  107.15 Mj/kg

– polistirene espanso estruso (con CO2)  110.20 Mj/kg

– poliuretano espanso    126.20 Mj/kg

– polietilene espanso    107.20 Mj/kg

– lana di pecora      12.60 Mj/kg

Sostituire i prodotti di sintesi con gli isolanti a base di lana, favorendo la diffusione dell’impiego di questo materiale naturale significa pertanto limitare drasticamente gli impatti e le emissioni, riducendo quasi del 90% il consumo di energia primaria e l’emissione di CO2, e favorendo nel contempo una graduale chiusura del ciclo del prodotto degli isolanti, che a fine vita potranno essere riciclati o compostati.

QUANTO COSTA?

Trovi tutte le informazioni sul nostro negozio online, a questa pagina (click qui).

Chiedici qualsiasi informazione attraverso il modulo contatti o vieni a trovarci per conoscere meglio i prodotti della linea naturale!

Schermi vapore

Schermi vapore

Pubblichiamo questo articolo dal contenuto molto interessante, su uno dei temi sui quali troviamo generalmente più impreparate le imprese di costruzioni e, soprattutto, gli studi di progettazione (il capitolato spesso parla da solo..).

L’utilizzo di schermi e membrane traspiranti nei sistemi costruttivi (soprattutto per quanto riguarda le coperture e le facciate) è ben regolamentato dalla norma UNI 11470.

La norma definisce le modalità applicative degli schermi e le membrane traspiranti sintetiche (secondo la UNI EN 13859-1 e la UNI EN 13984) e il loro utilizzo su copertura a falda, su supporti continui o discontinui o a contatto diretto con isolante termico.

Essa precisa le specifiche di prodotto minime che devono essere garantite, le relative prove di controllo e definisce le regole comuni di installazione e posa in opera.

L’Associazione Italiana Schermi e Membrane Traspiranti AISMT nasce per regolamentare la qualità e l’impiego degli schermi e delle membrane traspiranti nelle costruzioni, per assicurare il massimo ottenimento dei vantaggi derivanti dall’utilizzo di questi prodotti.

Segnaliamo per tutti gli addetti ai lavori (imprese, studi di progettazione, rivenditori, studenti..) che l’associazione AISMT mette a disposizione GRATUITAMENTE una GUIDA (scaricala qui!) che descrive in modo puntuale le corrette definizioni dei prodotti e mostra numerose stratigrafie e dettagli costruttivi di corretta applicazione delle membrane.

Noi vi consigliamo vivamente di SCARICARLA, stamparla,  leggerla con attenzione e conservarla: troverete sintetizzate le differenze che esistono tra uno schermo barriera al vapore, un freno al vapore e una membrana traspirante (NO, non sono la stessa cosa…!!!).

Se seguirete il nostro consiglio siamo certi che potrete scoprire molte cose interessanti e correggere moltissimi errori che comunemente vengono fatti sia in fase di progettazione che nella messa in opera di coperture e facciate.

Se non lo farete..continuerete a sbagliare:-) Ma saremo comunque a disposizione per aiutarvi a scegliere il prodotto giusto prima di ogni acquisto!

 

Patch System

Patch System

Il Conglomerato bituminoso a freddo Patch System è stato messo a punto dopo un intenso ed accurato lavoro di ricerca condotto in laboratorio e continue prove su strada.

Oltre ad essere un prodotto di altissima qualità, il Conglomerato Patch System rappresenta una novità nel mondo degli asfalti, sia per i materiali impiegati sia per il particolare processo produttivo, quasi artigianale, adottato per la sua realizzazione.

Infatti il Patch System è il primo conglomerato bituminoso a freddo prodotto con bitume modificato con plastomeri/elastomeri e fibre sintetiche strutturali opportunamente mescolati con graniglia prevalentemente basaltica all’interno di impianti appositamente progettati. La preparazione avviene nel contesto di un processo molto delicato, che per propria natura non può essere automatizzato e per questo richiede tempi molto lunghi: tutto ciò conferisce al Patch System eccellenti caratteristiche tipiche di un prodotto artigianale.

La caratteristica principale – che rende il Patch System differente rispetto ad altri prodotti simili – è l’aspetto opaco. Questa opacità, indice di un solidissimo legame tra le particelle del conglomerato, attribuisce al Patch System un’importante requisito di durabilità con conseguente risparmio di risorse e di denaro.

L’opacità, infatti, permette al Patch System di aderire perfettamente con sé stesso, evitando così lo “sgranamento” e quindi la dispersione della graniglia sul manto stradale e sugli pneumatici dei veicoli, tipico di altri conglomerati a freddo che si sfaldano molto facilmente e richiedono dunque ulteriori interventi.

Il conglomerato Patch System non emana odori ed esalazioni tossiche, non unge i cassoni dei mezzi di trasporto e non lascia tracce sulle palette, spatole o altri utensili impiegati per la stesa.

Altra caratteristica che rende Patch System un prodotto unico nel suo genere è la versatilità d’impiego. Come tutti i prodotti a freddo, infatti, è chiaramente indicato per il riempimento di buche delimitate nel manto stradale. A differenza di altri prodotti, però, il Patch System può essere steso anche con la finitrice per tutti gli ambiti d’impiego normalmente riservati ai bitumi “a caldo”, come tappeto di un manto stradale. La sua particolare composizione, inoltre, non rende necessarie tutte quelle operazioni preliminari alla stesa quali la pulitura della superficie danneggiata e la rimozione di eventuale acqua all’interno delle buche. Ed infine, non necessita di mano d’attacco con emulsione bituminosa né di compattazione finale con mezzi meccanici. Quindi, può essere utilizzato per impieghi diversi anche in luogo del tradizionale conglomerato bituminoso a caldo.

La tecnologia Patch System ha messo a punto un prodotto che garantisce le stesse prestazioni e la stessa durata di un conglomerato bituminoso a caldo pur mantenendo la praticità di utilizzo di un conglomerato a freddo.

Il conglomerato Patch System è disponibile in sacchi da 20 kg, in Big Bag da 1000 kg ed anche sfuso.

Lo trovi in esclusiva presso il nostro punto vendita edilizia 80 di Ardesio: chiedi un preventivo senza impegno!

Si tratta di un prodotto altamente innovativo e pertanto unico nel suo genere, l’autenticità della formula è garantita solo ed esclusivamente dal marchio Patch System° riportato sulle confezioni.

Puoi trovare altre utili informazioni sul sito internet Patch System (link alla rassegna stampa).

Caffè Costruttivi

Caffè Costruttivi

In programma VENERDI 3 FEBBRAIO, ore 13.30 c/o sede di Ardesio.

MENU’: il cappotto termico

Il primo appuntamento del ciclo “Caffè costruttivi” vede come protagonista il sistema di isolamento termico a cappotto.

Dopo una breve saluto con caffè e dolcetti, alle ore 14.00 parteciperemo in diretta streaming alla videoconferenza organizzata da Cortexa (Consorzio Italiano per l’isolamento a cappotto, ente di riferimento per le linee guida di corretta installazione) sui dettagli costruttivi e gli errori da evitare nei sistemi a cappotto.

Al termine della videoconferenza ci sarà spazio per tutti gli approfondimenti necessari e per un confronto tra i partecipanti.

Per motivi organizzativi il numero massimo è di 10 posti, da prenotare via mail o telefonicamente.

Costo: GRATIS!

 


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